Perché la vitamina D ci è utile?
Il 70% degli italiani presenta livelli minimi di questo prezioso alleato e ciò comporta un sensibile aumento del rischio di osteoporosi. La vitamina D, infatti, sintetizzata grazie all’assorbimento dei raggi solari da parte della nostra pelle o assunta con la dieta, aiuta la fissazione del calcio nelle ossa per renderle più robuste, preservandole dalle fratture. Bastano 40 minuti al giorno in maglietta e pantaloni corti d’estate per farsi una scorta di vitamina D per tutto l’inverno.
È importantissimo mantenere livelli di vitamina D nei bambini, perché fortifica denti, ossa, cervello e sistema immunitario.
Come detto, la principale fonte di vitamina D è l’esposizione solare, che innesca una reazione chimica, a livello della pelle, attraverso la quale viene sintetizzata. Questa via non è disponibile tutto l’anno, infatti, durante l’inverno, quando il sole scarseggia e il freddo ci obbliga a coprirci, la produzione di vitamina D è minima.
Tuttavia, può essere assunta tramite l’alimentazione o grazie all’ausilio di integratori. È importante sottolineare che gli alimenti ricchi di vitamina D non sono molti. Tra questi vi sono il fegato, l’olio di pesce, il pesce marino (aringa, salmone, sardina) e tuorlo d’uovo, invece quantità minori sono presenti nei funghi.
L’integrazione di vitamina D è sempre consigliata ai neonati da subito dopo la nascita e fino al compimento del primo anno di vita. Invece fino a 50 anni la dose giornaliera è di 400-800U (unità internazionali), pari a 0,4-0,8 grammi, di vitamina D3. Dai 50 anni in su la quantità deve arrivare a 1 grammo, il contenuto di un litro e mezzo di latte o di 5-7 barattolini di yogurt.
In estate, la luce abbondante e il caldo ci aiutano a fare scorta anche per le stagioni fredde. Ma come è ben noto, il sole non ha solo effetti benefici: si sa che l’esposizione ai raggi ultravioletti aumenta il rischio di scottature ed eritemi che possono predisporre in futuro allo sviluppo di tumori cutanei come melanomi e carcinomi. Per cui si sconsiglia l’esposizione diretta al sole e le creme solari sono i nostri più preziosi alleati.
Una cosa va chiarita: l’utilizzo delle creme solari non compromette la produzione di vitamina D.
Non dimenticate la protezione solare!
Questo perché ogni crema solare, per rispettare il proprio fattore di protezione, dovrebbe essere applicata più volte nell’arco della giornata e in quantità abbondanti. Pari cioè a 2 milligrammi al centimetro quadro di cute per ogni singola applicazione, ed essere distribuita in modo uniforme su tutta la superficie corporea. Pur seguendo alla lettera le più strette indicazioni, è impossibile raggiungere dosaggi di crema così elevati. Dunque, il rischio di un deficit di vitamina D causati da creme solari è pressoché inesistente.
Inoltre, è importante sottolineare che basta un’esposizione di 20-30 minuti con viso, braccia e gambe scoperte per fare il pieno della vitamina, prediligendo rigorosamente i momenti della giornata in cui il sole non sia a picco, quindi durante la mattina o nel tardo.
Va assolutamente chiarito che un’esposizione senza protezione provoca danni che diventano cumulativi nel tempo e vengono immagazzinati nella “memoria della cellula”, manifestandosi in primis con invecchiamento precoce e, nei casi più gravi, tumori. Quindi, usiamo la protezione, è importante!