Dopo una lunga (quasi infinita) estate, le basse temperature tipiche della stagione autunnale si sono palesate, portando con sé i malanni favoriti dal freddo e dagli sbalzi termici caratteristici di questo periodo!
Oltre agli sbalzi di temperatura, che insidiano e stressano i meccanismi di difesa delle mucose nasali dall’attacco di agenti patogeni, situazioni di socialità che presuppongono in contatto ravvicinato, quali ad esempio, l’affollamento di locali o mezzi pubblici, costituiscono un potenziale pericolo per la nostra salute.
In considerazione di ciò, la domanda sorge spontanea: chi, in questi giorni, non si è beccato il raffreddore?
Naso che cola, “tappato” e la fastidiosa sensazione di non riuscire a respirare bene fanno la loro comparsa, e per trovare rapidamente sollievo, si ricorre all’ausilio di farmaci di automedicazione.
Tra i farmaci maggiormente richiesti figurano gli spray nasali decongestionanti, ritenuti in assoluto innocui. Ma attenzione, NON del tutto vero, scopriamo perché!
Innanzitutto, chiariamo che la classica sintomatologia del raffreddore è correlata all’infiammazione della mucosa nasale, che comporta vasodilatazione, gonfiore e accumulo di secrezioni.
Gli spray nasali decongestionanti sono farmaci i cui principi attivi sono simpaticomimetici, ovvero mimano l’azione di adrenalina e noradrenalina. Questi interagiscono con recettori presenti a livello della mucosa nasale, causando la restrizione locale dei vasi sanguigni; il risultato è la riduzione dell’afflusso di sangue, della congestione, e, dunque, la liberazione delle cavità nasali.
Appartengono a questa categoria di farmaci molecole come la nafazolina, la xilometazolina, l’ossimetazolina, meglio conosciute con i nomi commerciali di Rinazina, Narhimed, Actifed, Vicks Sinex Aloe ecc.
Tali farmaci sono molto efficaci nel trattamento del sintomo, tuttavia è fondamentale che l’utilizzatore abbia ben chiara -poiché frequentemente non rispettata- la durata del trattamento.
Cosa si deve sapere?
L’utilizzo di tali spray andrebbe limitato a un periodo non superiore ai 7-10 giorni.
Perché?

Un uso prolungato potrebbe innescare un effetto di rimbalzo, ciò significa che al momento della loro sospensione, la mucosa nasale (nonostante si sia guariti dal raffreddore) torna ad essere congestionata, e con la congestione torna nuovamente la sensazione di avere il “naso chiuso”.
La conseguenza è che si è portati a usarli (e ad abusarne) nuovamente!
Le ragioni di dell’assuefazione a questi farmaci non sono ancora del tutto chiare, si ipotizza che sia dovuto ad una desensibilizzazione dei recettori a livello della mucosa nasale.
N.B. Attenzione a non demonizzare questi farmaci, perché se adoperati con coscienza, in un intervallo di tempo moderato, e seguendo soprattutto i consigli del medico o del farmacista, rappresentano valide soluzioni per respirare bene se si è raffreddati!
Chi invece deve assolutamente evitare di usarli?
Gli spray decongestionanti nasali sono controindicati nei soggetti affetti da patologie cardiologiche, ipertensione e diabete, così come nelle donne in stato interessante o che allattano.
Esistono alternative a questi farmaci? La risposta è sì!
- Aerosolterapia, spray nasali e formulazione per via orale a base di farmaci mucolitici in grado di fluidificare il muco e favorirne l’eliminazione;
- Acqua di Sirmione e soluzioni ipertoniche, indicati sia per gli adulti che per i bambini, utili per fluidificare il muco e liberare le cavità nasali.
- Spray Fitonasal (Aboca), concentrato con complessi vegetali, dotato di meccanismo d’azione decongestionante non farmacologico e protettivo della mucosa, non crea assuefazione, non secca la mucosa, quindi, può essere utilizzato frequentemente anche per periodi prolungati;
- Argento colloidale, disinfettante e idratante della mucosa nasale;
- Suffumigi con oli essenziali di eucalipto, menta o tea tree dalle proprietà balsamiche e decongestionanti naturali.