Tutti noi siamo esposti in maniera quotidiana a molti volti, ad alcuni più che ad altri (amici, colleghi di lavoro, familiari), e siamo ovviamente in grado di riconoscerli istantaneamente. Ma non per tutti riconoscere un volto è così scontato, ed oggi approfondiremo questa patologia, di cui ha dichiarato di soffrire anche Brad Pitt.
Cos’è la prosopagnosia?
La prosopagnosia è un deficit cognitivo-percettivo, il cui significato letterale è ‘non riconoscere una faccia’.
Difatti, chi ne soffre non riesce a riconoscere un volto, vale a dire che non riesce a creare un’associazione tra il volto che osserva e la persona cui appartiene, nonostante possa essere una persona vicina (familiare, amico ecc.).
La prosopagnosia interessa il 2,5% della popolazione, del totale il 10% di forme lievi, frequentemente non diagnosticate.
Nelle sue forme più gravi, la prosopagnosia rende incapace chi ne è affetto di riconoscere sé stessi in una foto o allo specchio, di comprendere le espressioni facciali, di individuare il sesso di un individuo, di valutare l’età di una persona.
Quali sono le cause della prosopagnosia?
Esistono due tipologie di prosopagnosia:
- Prosopagnosia congenita (o dello sviluppo): attribuibile ad un difetto dello sviluppo del processo di riconoscimento facciale, senza però che intervenga alcuna lesione dell’encefalo. Già nella prima infanzia i soggetti colpiti non riescono a riconoscere i volti cui sono quotidianamente esposti (come quelli dei genitori), e si ipotizza dunque un coinvolgimento su base genetica e ereditaria.
- Prosopagnosia acquisita: si manifesta nel soggetto adulto, è conseguenza di una lesione cerebrale, che sembra riguardare la porzione inferiore del lobo occipitale, la circonvoluzione fusiforme e/o la corteccia temporale anteriore dell’emisfero cerebrale destro, tutte aree cerebrali deputate al riconoscimento delle persone dai tratti del loro volto. Tra le cause principali che si annoverano nella comparsa di queste lesioni si hanno l’ictus nella zona cerebrale tributaria dall’arteria cerebrale posteriore ed il trauma cranico.
Quali sono le conseguenze in chi soffre di prosopagnosia?
Come detto, chi è affetto da questo deficit non riesce a creare un’associazione tra il volto che vede e la persona cui appartiene, sia esso un familiare, un collega di lavoro o un personaggio famoso, e le conseguenze sono diverse, tra cui:
- Tendenza ad evitare le interazioni con altre persone;
- Difficoltà nell’instaurare relazioni interpersonali solide e durature;
- Difficoltà di adattamento e relazione in ambito scolastico/lavorativo;
- Episodi depressivi, dovuti alle difficoltà della condizione;
- Difficoltà nell’instaurare nuove amicizie o interagire con sconosciuti.
Come si diagnostica la prosopagnosia?
La diagnosi necessita dell’intervento di un neuropsichiatra ed il ricorso a una serie di test, tra cui quello molto diffuso di mostrare al paziente foto di personaggi famosi e chiederne il riconoscimento.
Esiste una cura per la prosopagnosia?
No, ad oggi non esiste purtroppo una terapia che possa guarire da questo deficit, ma vi sono una serie di strategie compensative che possono aiutare il paziente a convivere con la patologia e migliorare sensibilmente la sfera delle relazioni interpersonali. Vediamone alcune:
- Riconoscere una persona dalla voce;
- Riconoscere una persona da un dettaglio particolare: taglio di capelli, naso grosso, barba folta ecc.;
- Riconoscere una persona dal modo di gesticolare, camminare o dalla postura;
- Riconoscere qualcuno dal tipo di abbigliamento o dall’uso di accessori (es. occhiali da vista).