Guai a chi ci tocca la nostra adorata tazza di caffè al mattino appena svegli. Siete (quasi) tutti d’accordo?
Tuttavia, affezionate o meno a questa secolare abitudine, soprattutto italiana, alcune persone sottoposte a determinate terapie farmacologiche dovrebbero prestare attenzione all’ interazione tra il caffè e alcune categorie di farmaci.
Scopriamo quali sono!

Farmaci antipertensivi
La caffeina possiede un notevole potere diuretico. L’associazione con farmaci diuretici dell’ansa (es. Furosemide, meglio noto come Lasix) e tiazidici (es. idroclorotiazide), utili ad abbassare i valori pressori, può determinare un potenziamento della diuresi, ponendo le basi per una potenziale disidratazione dell’organismo. Attenzione, soprattutto nel periodo estivo: la alte temperature favoriscono i processi di sudorazione del corpo, esasperando la minaccia!
Farmaci antidepressivi
La caffeina interagisce con una determinata categoria di farmaci antidepressivi, gli inibitori delle MAO, incrementandone il potere di stimolo sul Sistema Nervoso Simpatico. Ciò può causare episodi di grave ipertensione arteriosa e/o aritmie cardiache.
Farmaci calmanti
La caffeina è un potente eccitante, agisce come stimolante del sistema nervoso centrale bloccando l’azione della molecola principe dell’induzione del sonno, ossia l’adenosina. Per questi motivi, il caffè antagonizza gli effetti sedativi dei farmaci per l’insonnia, incrementando le difficoltà di addormentamento.
Farmaci anticoagulanti
Il caffè è un alimento a medio contenuto di vitamina K (30-100 mcg/100gr). L’associazione tra caffè e anticoagulante può incrementare il rischio di sanguinamento. Quindi, in tali pazienti è sconsigliabile l’assunzione eccessiva di questa bevanda, ma via libera ad un moderato consumo: a dosi non eccessive non succede nulla.
Farmaci per l’osteoporosi
L’alendronato, appartenente alla categoria dei bifosfonati, è un farmaco utilizzato nel trattamento dell’osteoporosi poiché favorisce la costruzione dell’osso riducendo il rischio di fratture. Esso è efficace quando assunto almeno 30 minuti prima della colazione, compreso il caffè: la concomitante assunzione di questa bevanda ne diminuisce la biodisponibilità del 60%.
Farmaci per la Tiroide
Il caffè influisce sull’assorbimento della levotiroxina, l’ormone tiroideo sintetico utilizzato nel trattamento dell’ipotiroidismo. Per tal motivo, i pazienti tiroidei devono pazientare e assumere la loro compressa ormonale sostitutiva almeno un’ora prima di bere il caffè.
Ma, Nota Bene, il caffè non riduce l’assorbimento dei farmaci liquidi per la tiroide, pertanto in caso di assunzione di una specifica soluzione orale di levotiroxina, non vi è controindicazione al consumo di caffè 5 minuti dopo la dose.
Farmaci Antinfiammatori
Il caffè potenzia l’effetto gastrolesivo dei FANS (es. Oki, ecc.). Da un lato, la caffeina stimola la secrezione dei succhi gastrici, dall’altro i FANS abbassano la concentrazione di bicarbonato nel succo gastrico ed inibiscono la sintesi delle prostaglandine utili alla protezione della mucosa dello stomaco.
In generale, il caffè non andrebbe assunto, o consumato con moderazione, contestualmente a determinate patologie, come reflusso gastroesofageo, esofago di Barrett, gastrite e ulcera peptica.
Antibiotici
Si consiglia limitare il consumo del caffè, se si è sotto terapia con una determinata classe di antibiotici, ovvero i chinoloni:
- Enoxacina;
- Ciprofloxacina;
- Levofloxacina;
- Norfloxacina;
- Grepafloxacina.
Tali principi attivi bloccano il metabolismo della caffeina inibendo l’enzima CYP1A2: la caffeina si accumula si accumula nell’organismo provocando potenzialmente i caratteristici effetti da sovradosaggio, come ansia, irrequietezza e tachicardia.