MESSAGGIO CHIAVE: la terapia farmacologica nei bambini differisce da quella negli adulti, è errato considerare i nostri piccoli come “adulti in miniatura”! In virtù di tal diffusa convinzione è frequente l’impiego, nei bambini, di dosaggi inferiori di farmaci in realtà autorizzati solo per la fascia di età adulta. Stiamo parlando della cosiddetta “prescrizione off-label”. Per approfondire il tema e consultare una schematica guida sul corretto utilizzo dei farmaci nei bambini, vai al carosello di oggi!
Farmaci e bambini: qual è il problema?
Secondo l’AIFA, l’Agenzia Italiana del Farmaco, in un largo numero di casi, ai bambini italiani sono somministrati farmaci ritenuti non essenziali o eccessivamente potenti per la patologia da trattare. In particolare, l’Agenzia fa riferimento all’assunzione di farmaci antibiotici e altri generici per il trattamento di problemi respiratori, specialmente nella fascia di età inferiore ai 3 anni.
Ogni farmaco viene assorbito e metabolizzato in modo differente nei diversi momenti della crescita: la scelta dei medicinali e i rispettivi dosaggi devono essere valutati in funzione dell’età e al peso dei giovani pazienti.
Farmaci e bambini: istruzioni per l’uso
Prima regola: evitare il fai da te, somministrando farmaci autorizzati solo alla fascia di età adulta e manipolandone arbitrariamente dosaggi e posologia. È fondamentale attenersi con rigore alla consulenza e alle indicazioni del pediatra.
Considerando saldamente adesa nella mente quest’ultima indicazione, riportiamo di seguito una semplice mini guida, utile ad orientare l’approccio al trattamento dei più generici malanni dei più piccoli.
Farmaci e bambini: il raffreddore
Il trattamento si basa sulla cura dei sintomi, che, ricordiamo, guariscono spontaneamente in periodo di tempo pari a 7-10 giorni. Non vi sono molti rimedi validi, tuttavia risultano frequentemente efficaci i lavaggi nasali di soluzione fisiologica, più volte ripetibili nel decorso del malanno.
No a farmaci decongestionanti da banco come spray nasali o antistaminici, sconsigliati su soggetti di età inferiore ai 12 anni.
Farmaci e bambini: vomito e diarrea
Evitare la disidratazione: a tal fine possono essere utili delle soluzioni reidratanti per il compenso dei liquidi e dei sali minerali perduti. In particolare, in caso di vomito tali soluzioni andrebbero somministrate a piccoli sorsi, o con un cucchiaino, poco alla volta e frequentemente.
La Società Europea di Gastroenterologia Pediatrica consiglia, inoltre, l’impiego di probiotici contenenti il Lactobacillus rhamnosus GG o Saccharomyces boulardii (per cui è stata dimostrata l’efficacia in età infantile) al fine di riequilibrare la flora batterica intestinale.
Farmaci e bambini: dolore e febbre
In caso di sintomatologia legata a stati dolorosi o alla febbre, in commercio vi sono due farmaci di scelta per uso pediatrico: il paracetamolo e l’ibuprofene.
Entrambi i farmaci sono disponibili in differenti formulazioni: compresse, sciroppo, supposte. Il paracetamolo è disponibile anche in gocce.
In tali casi il dosaggio deve essere calcolato esclusivamente in base al peso del bambino. È fondamentale porre attenzione al rispetto degli intervalli di somministrazione:
- 6 ore per il paracetamolo;
- 8 ore per l’ibuprofene.
N. B. non variare le dosi e i tempi di somministrazione, se non indicato espressamente dal pediatra.
Entrambi i farmaci hanno un’efficacia comparabile nel trattamento quotidiano della febbre e del dolore nel bambino. Nelle prime ore l’ibuprofene ha un’efficacia lievemente superiore. Lo stesso principio attivo, inoltre, risulta più efficace sul dolore rispetto al paracetamolo.
Farmaci e bambini: gli antibiotici
È stato constatato che un errore molto comune, e al tempo stesso molto grave, sia la somministrazione nel bambino di un determinato antibiotico solo perché in passato lo si è già impiegato con successo.
Ogni episodio infettivo è differente ed esige una specifica valutazione medica: nel caso del bambino è il pediatra a scegliere il principio attivo e il dosaggio corretto in funzione del tipo di infezione batterica.
Ricordiamo che gli antibiotici sono farmaci in grado di contrastare o ridurre la crescita batterica. Considerando la similitudine sintomatologica (febbre, stanchezza, malessere, dolori ossei e muscolari diffusi), non è facile distinguere la natura batterica o virale di un’infezione. E, mentre in caso di infezioni batteriche gli antibiotici sono indispensabili armi di guarigione, in caso di infezioni virali tali farmaci non contribuiscono alla guarigione, pertanto: se un bambino presenta sintomi come quelli sopra indicati, è fondamentale sottoporlo alla visita pediatrica al fine di valutare se vi è necessità di antibiotico, oltre che per stabilire quale principio attivo prescrivere.
La terapia antibiotica, spesso impiegata in modo improprio o eccessivo, deve seguire le corrette regole di prescrizione e somministrazione per non alimentare il fenomeno dell’antibiotico resistenza.
Farmaci e bambini: ultime (e ridondanti, ma importanti) raccomandazioni
Nell’approccio di qualsiasi malanno occorso ai nostri piccoli, è sempre sconsigliabile il fai da te, quindi la manipolazione arbitraria di dosi e/o formulazioni o la scelta dei principi attivi stessi. È sempre bene attenersi alle indicazioni del pediatra.
In generale, sia nei bambini sia negli adulti i farmaci andrebbero assunti solo in caso di reale necessità e in base alle appropriate indicazioni mediche: essi sono armi preziose nel contrasto di patologie varie o malanni, ma occorre considerare i possibili rischi correlati al loro utilizzo.