Natale, che tristezza! Sembra un controsenso, ma il cosiddetto “Christmas Blues” o “Depressione Natalizia” è più diffuso di quanto si possa pensare.
Non si tratta di una vera e propria patologia, ma di uno stato ansioso-depressivo che tende a comparire durante le festività e, in genere, a terminare alla loro conclusione, quando sono ripristinati ritmi di vita più regolari.
Quali sintomi sono i più comuni?
- Umore depresso
- Ansia
- Irritabilità
- Disturbi del sonno
- Calo della libido
- Crisi di pianto
- Pensieri negativi
Quali potrebbero essere le cause di tale malessere?
In occasione dell’approssimarsi delle Feste, tendono ad essere modificate molte abitudini quotidiane: la frenesia degli acquisti, l’organizzazione di pranzi e cene per numerosi ospiti, il contatto “forzato” con parenti, amici o conoscenti non graditi, il dormire poco, ecc. Tutto ciò potrebbe contribuire a creare uno squilibrio del ritmo sonno-veglia con una consequenziale maggiore sensazione di affaticamento e stress.
D’altro canto, da un punto di vista emotivo, l’elaborazione di un lutto, la separazione forzata da una persona cara, legami familiari disagiati, o, in generale, un periodo particolarmente difficile, possono essere responsabili, a fronte di un periodo che porta ad amplificare le emozioni, dello stato ansioso-depressivo.

Il Christmas Blues può essere associato a dei disturbi psichiatrici?
*La risposta è sì. Tra questi è da menzionare, prima di tutto, il Disturbo Affettivo Stagionale, patologia depressiva correlata all’alterazione dell’equilibrio chimico dei neurotrasmettitori (serotonina e melatonina) in risposta al numero minore di ore di luce durante il giorno nel periodo invernale.
Altri disturbi predisponenti la malinconia natalizia sono rappresentati dalla Depressione Maggiore, con un aggravamento dei sintomi già presenti durante il resto dell’anno; e dalla Fobia Sociale, dove la persona fobica, a causa della ipersocialità tipica delle Feste, è portata ad essere più esposta del solito agli altri con il conseguente disagio.
*E’ bene precisare che i sintomi correlati a tali patologie psichiatriche si manifesterebbero anche indipendentemente dalle Festività Natalizie, tuttavia possono peggiorare se chi ne è affetto si sente “forzato” ad essere felice e partecipe del rito collettivo indossando una maschera sociale che non lo rappresenta.
Quali strategie mettere in atto per evitare il Christmas Blue? Un suggerimento arriva da un gruppo di ricercatori dell’Università del Kansas che, con uno studio pubblicato nel 2019, su Medical Hypotheses, dal titolo “The depressogenic potential of added dietary sugars“, ci invita ad evitare le abbuffate di dolci come, invece, le tradizione culinaria natalizia vorrebbe tra panettoni, pandori e torroni.
Qual è la spiegazione?
La deflessione dell’umore, già influenzata dalla ridotta illuminazione diurna tipica della stagione invernale e dalle alterazioni del sonno, sarebbe correlata ad un consumo maggiore di zucchero.
In poche parole, il consumo di zuccheri aggiunti determinerebbe processi metabolici, infiammatori e neurobiologici con un rischio maggiore d’insorgenza di malattie ansioso- depressive. Infatti, mentre una modica aggiunta di quantità di zucchero nella dieta potrebbe determinare un immediato ed iniziale miglioramento dell’umore, l’assunzione cronica ed in dosi elevate potrebbe causarne un peggioramento.
Cosa fare allora se a Natale malinconia e cattivo umore prendono il sopravvento?
Corpo e mente sono strettamente connessi, quindi diamoci poche e semplici regole: rimanere attivi, cercare di non isolarsi in modo esagerato e, per quanto possibile, mantenere un buon ritmo del sonno e una dieta equilibrata. Strappi alla regola? Concessi, ma non troppo!