L’acqua frizzante (o gassata) è un’acqua minerale particolarmente ricca di anidride carbonica.
Nell’ambito della stessa, esistono due sottocategorie:
Acqua effervescente naturale: l’anidride carbonica è presente originariamente, quindi si tratta di acque che nel percorso nel sottosuolo raccolgono un sufficiente quantitativo di anidride carbonica, sgorgando alla sorgente con un’effervescenza naturale;
Acqua frizzante artificiale: l’anidride carbonica viene addizionata mediante un processo detto carbonazione.
Acqua Naturale e Acqua Frizzante
Hanno la medesima capacità di idratazione, tuttavia l’acqua frizzante si caratterizza per la percezione, da parte dei soggetti che la bevono, di un maggior effetto dissetante. Qual è il motivo? Le bollicine di gas determinano un’azione anestetizzante delle papille gustative, generando un momentaneo sollievo dalla sete e una temporanea sensazione di freschezza in bocca.
L’acqua frizzante contiene un maggiore quantitativo di minerali (in particolare sodio, potassio, calcio e magnesio), tuttavia si tratta di minerali inorganici e in tal forma non risultano facilmente assimilabili dall’organismo.
Effetti dell’acqua frizzante sull’organismo
Denti
E’ nemica di un sorriso smagliante. L’acqua frizzante ha un valore di pH pari a 3-4, ciò significa che possiede caratteristiche di acidità, dovuta alla dissoluzione dell’anidride carbonica nell’acqua in acido carbonico.
Il valore acido può potenzialmente determinare processi di corrosione dello smalto dei denti, provocandone ingiallimento, discromie e, in casi estremi, maggiore sensibilità ai cibi o bevande calde e fredde.
Ricordiamo che nel cavo orale, la saliva è in grado di neutralizzare il pH acido (si stimano circa 2 ore per il riequilibrio del pH nella bocca), ma se l’acidità permane per un lungo periodo elevata, potrebbero avere luogo le suddette conseguenze.
Per tali motivi, è consigliabile consumare l’acqua frizzante durante i pasti o tramite l’utilizzo di una cannuccia, al fine di evitare che essa entri direttamente a contatto con la superficie dello smalto.
Apparato gastrointestinale
Assunta a digiuno, prima di un pasto, l’acqua frizzante contribuisce alla dilatazione delle pareti gastriche conferendo un lieve senso di sazietà che favorisce la riduzione dell’appetito.
Il pH leggermente acido stimola la secrezione dei succhi gastrici, facilitando, anche se debolmente, il processo digestivo. In buona parte la sensazione di digerire meglio dopo aver bevuto acqua frizzante è sostanzialmente correlata all’ emissione dei gas in essa contenuti, tramite eruttazioni.
La dilatazione delle pareti gastriche sopra nominata può causare meteorismo e gonfiore addominale, motivo per il quale nei soggetti che soffrono di tali disturbi ne è sconsigliato il consumo quotidiano.
Il medesimo consiglio è rivolto ai soggetti affetti da reflusso gastroesofageo, ernia iatale, iperacidità e ulcere gastriche: la stimolazione delle secrezioni e la distensione delle pareti gastriche potrebbero, infatti, peggiorare i suddetti disturbi inducendo fenomeni gastritici e il reflusso stesso.
Altri effetti
Fra i disturbi per cui si ritiene sconsigliabile l’assunzione cronica di acqua frizzante, vi sono le patologie renali, la ritenzione idrica e l’ipertensione arteriosa, casi in cui è preferibile optare per una tipologia di acqua con basso apporto di minerali.
In conclusione…
Il consumo occasionale di acqua frizzante non fa male e non è assolutamente sconsigliato. Tuttavia, deve essere chiaro che essa non debba essere valutata come una bevanda sostitutiva dell’acqua naturale, che deve essere considerata come prima scelta per la nostra idratazione quotidiana.
In generale, per chi non sa rinunciare all’assunzione quotidiana dell’acqua gassata, si può consigliare di consumarla solo ai pasti, per un totale di circa 300-450 ml (3 bicchieri al dì).