Quante volte ci siamo ritrovati ad assumere antibiotici?
E quante volte abbiamo trovato difficoltà nel seguire la terapia?
Ecco, oggi vi proponiamo un vademecum per assumere correttamente gli antibiotici!
Quale consiglio non conoscevate fino ad oggi? Vi aspettiamo nei commenti!
Prima di iniziare il nostro Vademecum, ricordiamo in breve alcune nozioni.
Gli antibiotici sono farmaci utili a debellare le infezioni causate da batteri. L’azione terapeutica si esplica in un’azione battericida (morte diretta del microrganismo) e/o batteriostatica (blocco della riproduzione batterica).
Tali farmaci possono essere prescritti esclusivamente dal medico e il loro acquisto avviene in farmacia con presentazione di ricetta medica.
La loro efficacia dipende soprattutto dalla compliance del paziente, cioè dall’effettiva aderenza alla terapia: i dettami di medico e farmacista sono indispensabili per una pronta guarigione e scongiurare ricadute, oltre che per evitare di alimentare il fenomeno dell’antibiotico-resistenza.
Snocciolati alcuni punti tematici, abbia inizio il nostro Vademecum!
1) Affidarsi sempre al medico ed evitare il fai da te
Come precedentemente scritto, questi farmaci devono essere utilizzati esclusivamente per malattie provocate da batteri. Purtroppo, l’opinione comune fa degli antibiotici la panacea di tutti i mali. Quindi è fondamentale farsi guidare dal proprio medico curante, che anche tramite esami specifici prescriverà la terapia più idonea, poiché una terapia antibiotica non necessaria sarebbe inefficace e dannosa per l’organismo. Il risvolto della mancata interfaccia con il proprio medico è la terapia fai-da-te, purtroppo gettonatissima quando si dispone in casa di antibiotici rimasti da una terapia precedente (come spesso accade a chi soffre di malattie infettive ricorrenti).
Auto-prescriversi antibiotici è dannoso in qualsiasi caso, un loro abuso è un rischio per la salute sia per mancato effetto terapeutico sia per la possibilità di favorire l’antibiotico-resistenza.
L’Italia è uno dei paesi in Europa con la più alta resistenza all’antibiotico, quindi ribadiamolo: un uso cosciente di questi medicinali è fondamentale per evitare la nascita di “super” batteri resistenti all’azione di qualunque antibiotico e non rendere vane le conquiste medico-scientifiche degli ultimi 100 anni!
2) Rispettare le dosi prescritte (con orari annessi)
La prescrizione di un antibiotico è accompagnata dall’orario di assunzione: tendenzialmente si parla di intervalli di 6, 8, 12 o 24 ore. Se questi orari non sono rispettati, la terapia perde di efficacia poiché si tratta di antibiotici “tempo-dipendenti”. Ma cosa significa?
Vuol dire che la loro efficacia dipende dal rispetto dell’orario di assunzione. Qualsiasi antibiotico (o farmaco) ha una propria Minima Concentrazione Inibente (MIC), ovvero la minima concentrazione di antibiotico necessaria a impedire la crescita di un microorganismo. L’intervallo di tempo tra un’assunzione e l’altra corrisponde al tempo necessario in cui la concentrazione sopra la MIC rimane stabile. In pratica, non rispettando gli orari, la concentrazione del farmaco nel sangue diminuisce dando così possibilità ai batteri di “nascondersi” e riprodursi, rallentando così il processo di guarigione.
3) Non sospendere mai la terapia antibiotica prima del termine
Gli antibiotici sono farmaci che differiscono da altri, come gli antipiretici o gli antinfiammatori, che vengono utilizzati al bisogno, quindi anche se i sintomi migliorano la terapia NON deve essere interrotta. Gli antibiotici hanno bisogno di tempo per trovare, sconfiggere ed eliminare completamente il patogeno di turno. Sospendere la terapia significa permettere ai batteri di riprodursi e, spesso, diventare più aggressivi perché diventati resistenti all’attacco di quell’antibiotico. Ergo, si rischia di non guarire, di cadere in una recidiva e di favorire lo sviluppo di patogeni resistenti.
N. B. La cura può essere non portata a termine solo se espressamente indicato dal medico o in presenza di manifestazioni che segnalano l’allergia al farmaco.
4) Quando e come vanno assunti gli antibiotici?
Per stabilire il momento opportuno per assumere un antibiotico si deve far riferimento alla sua composizione: esistono molecole che vanno prese prima dei pasti ed altre dopo. In qualsiasi caso è necessario avvalersi della consulenza del proprio medico o del proprio farmacista. Difatti, spesso gli antibiotici possono interagire con alcuni alimenti o con altri farmaci assunti in concomitanza, pertanto è necessario seguire la terapia con attenzione e criterio.
Quali sono gli interferenti più famosi degli antibiotici?
- Sembra che l’azione della pillola anticoncezionale sia ridotta dall’uso contemporaneo di antibiotici (si parla in particolare di antibiotici ad ampio spettro come rifampicina e rifabutina; per le altre classi di antibiotici il rischio sembra essere ridotto, ma non escluso). Questi vanno ad alterare la flora intestinale, responsabile dall’attivazione della forma libera del principio attivo della pillola, riducendo l’effetto contraccettivo.
- Macrolidi e fluorochinoloni sono antibiotici che possono causare un prolungamento dell’intervallo QT e, quindi, aumentare il rischio di aritmie o di un particolare tipo di tachicardia ventricolare. Pertanto, attenzione se assunti insieme a farmaci in grado di prolungare l’intervallo QT, come gli antipsicotici, gli antiaritmici, gli antidepressivi e gli antifungini azolici.
- L’effetto delle tetracicline e dei fluorochinoloni viene ridotto se assunti subito dopo aver consumato latte e derivati. La causa è legata alla presenza degli ioni calcio in concentrazioni importanti in questi alimenti: quest’ultimi impediscono il totale assorbimento degli antibiotici, riducendone l’efficacia. Quindi, è importante assumere questi farmaci almeno un’ora prima o due ore dopo aver consumato prodotti caseari.
Ed il caffè?
Vi rimandiamo ad un nostro articolo di qualche tempo fa ⤵️